Fine della storia.

giovedì 22 luglio 2010
Avrei voluto scrivervi questa cosa.
Avrei voluto scrivervi che ieri sera, mentre ascoltavo Paolo Nutini e cercavo di darne una definizione che comprendesse similitudini con altre precedenti rockstar mi è venuta in mente quest'idea.
Avrei voluto scrivervi che alla fine abbiamo deciso che Paolo Nutini è un incrocio tra Lou Reed, Ricky Martin e mio nonno Mario, per il suono che fa la sua esse scozzese nel microfono, proprio come quella di mio nonno senza dentiera, ma non importa.
Quello che volevo scrivervi è che il fatto di aver bisogno di paragoni col passato per dare una definizione di qualcosa definisce di pe sé la nostra condizione. Che se i coetanei di Palahniuk erano i figli di mezzo della storia, noi siamo i figli della fine della storia.
Col peso opprimente di un passato glorioso sulle nostre spalle e i giorni scanditi da un futuro a progetto. Cullati dall'idea d poter fare qualcosa di nuovo, qualcosa di bello, qualcosa di indimenticabile, quando tutto questo già è stato fatto, e i nostri anni migliori passano aspettando un domani che non sarà mai come lo avremo voluto. Con la tragica e costante tensione tra una vita in condivisione e i sogni anche. Che qualsiasi cosa tu voglia fare ormai è un mestiere codificato, e qualcuno l'ha già fatto meglio di te.
Avrei voluto dirvi che forse ci meritiamo un destino mediocre, noi che ci prendiamo troppo sul serio criticando aspramente scrittori, musicisti, artisti e metalmeccanici, senza però aver mai il coraggio di provare a fare lo stesso rischiando di fallire allo stesso modo. Perchè altri che si prendono troppo sul serio ci farebbero a pezzi, e questo non potremmo sopportarlo.
Avrei voluto scrivervi che ci meritiamo di essere gli ultimi, e non perchè gli ultimi saranno i primi, ma perchè siamo gli ultimi, piccoli omunculi rimasti di un mondo che non c'è più, antenati del mondo che sarà e che forse non riusciremo a capire in tempo.
Avrei voluto scrivervi tutto questo.
Ma oggi ho avuto una notizia meravigliosa, perciò non ve lo dico.

Salvata in corner da questo maledetto ma soprattutto benedetto lavoro.
Copywriting - Lavinia: 1 - 0. E la storia continua, almeno per ora.

Corso di Subbuteo per signorine.

domenica 18 luglio 2010
La prima cosa da sapere, care signorine, è che il Subbuteo è una cosa da uomini. L'utilità della donna all'inteno del Subbuteo è pericolosamente prossima allo zero. Questo non significa che non sia divertente, tutt'altro.
E zitte, laggiù in fondo: vi ho sentito. Dell'inutilità della donna in generale parleremo un'altra volta.

La seconda cosa da sapere sul Subbuteo è che è come il calcio. Cioè, davvero. Comprende cose come il fuorigioco, il fallo, la marcatura a zona, l'arbitraggio, l'infortunio, i dissensi con l'allenatore, il ritiro anticipato e cose così. Come vi ho già spiegato, giovanotte, queste prime regole del calcio sono state pronunciate da Dio in persona subito dopo aver creato Adamo dal fango:  non sapendo cosa dirgli, ha pensato bene di parlare di calcio. Ma siccome la donna è stata creata dopo, e queste cose questi due uomini se li sono detti in trollesco stretto (la stessa lingua che pare parlino i figli di KTTB, stando alle loro stesse dichiarazioni), non ci è dato di capirle. Prendetene atto.
Anche perchè, dopotutto, chissenefrega! Care ragazze, avete altre cose a cui pensare. Le scarpe, ad esempio, specialmente se nei paraggi si trovano personaggi come Mizio.

La terza cosa da sapere sul Subbuteo è che è come il calcio: è fatto di tantissime cose.Non c'è solo la partita.C'è la tensione. Ci sono gli spettatori. Ci sono le foto. Ci sono le chiacchere a bordo campo.Ci sono i dolci, le bottiglie di birra, i discorsi seri e meno seri, la pizza, le palline rimbalzine, le parole a casaccio ("ignominia", ad esempio, è una parola che potrebbe venire usata a sproposito, o quantomeno priva di contesto. Non fateci caso. Sono uomini calcistici, dopotutto).

La quarta cosa da sapere sul Subbuteo è che ci sono casi inspiegabili. O almeno così pare.
Solo in un torneo di Subbuteo vi potrebbe capitare di vedere un uomo con una maglietta dei Joy Division vincere una Musa con lo stesso riferimento tatuato su una spalla. Roba di predestinazione. Mica pizza e bomboloni.

Ma queste sono cose da Coppa dei Marpioni. Molto più di semplice Subbuteo. E anche molto più di semplici Marpioni.

One Two One.

giovedì 1 luglio 2010
Stendhal N°#.
La prima volta che li ho sentiti non sapevo neanche chi fossero. E ho detto, mah, mica male.
La seconda volta che li ho sentiti erano la colonna sonora di un film. E ho detto, ah, eh, ah però.
La terza volta ho ascoltato bene tutto il loro disco. In loop. Domenica mattina. E ho detto.... non ho detto niente, anche perchè era ora che smettessi di balbettare versi sconclusionati.  Ho guardato un sacco il soffitto però.
E loro sono i The Bizarre Collection. Ecco.






E' grazie a loro, se finalmente so con precisione cos'è un Bouzouki.