Fatevi la Pub-list: quando proprio non sapete cosa ascoltare.

giovedì 23 settembre 2010
Di creativi ne esistono di tutti i tipi.
Ci sono quelli silenziosi. Quelli chiaccheroni. Quelli fantasiosi. Quelli simpatici. Quelli antipatici. Quelli colti. Quelli distratti. Quelli semplici e quelli complessi.
Ma non esistono creativi pigri. Quello no. Un creativo pigro è contronatura.
Un creativo deve nutrirsi di stimoli. Sennò sta male. Non ce la fa. E' come un Free Willy nella vasca da bagno. Gli manca l'acqua, o meglio l'aria.
Il creativo è curioso. Deve esserlo. E se non lo è lo deve diventare.
Poi ognuno esprime la sua curiosità come esprime la sua creatività: un po' a cazzo di cane, a volte.
Ma un creativo che non ascolta musica è una cosa impensabile.
Il creativo si infila le sue cuffie e puff, pensa. O forse no, ma le cuffie le tiene lo stesso, quindi sembra che qualcosa pensi.
E qui casca l'asino. O meglio casco io.
Perché c'è musica e musica.
Ci sono playlist e playlist.
E le playlist per i pubblicitari non le ha ancora fatte nessuno.
Quei pubblicitari che devono litigare con gli account, risolvere un brief in 16 minuti, fare 82 modifiche in 72 secondi o semplicemente trovare un'ideona. Quei pubblicitari che a volte si annoiano, a volte ridono, a volte cazzeggiano, a volte sognano, a volte dormono.
Per tutti loro c'è la Pub-list: il suggerimento musicale giusto al momento giusto.
Così vi risparmiate un giretto su Youtube e downloadate a colpo sicuro. Ma soprattutto, vi mettete sui vostri brief senza perdere tanto tempo e tanta fatica in dischi che magari non ne valgono la pena.
Giusto?
Poi, se avete una cultura musicale decente bene.
Se non ce l'avete ve la fate.
Anche se non siete creativi.
Anche se non vi sentite neanche lontanamente creativi.
E quindi, come sempre, avete da guadagnarci qualcosa.

Ora, come post di inaugurazione dei questa seconda rubricona destinata ad avere immenso successo tra  voi giovani rampanti - sto ancora aspettando le vostre chiose alle Mezze Verità, comunque - vi aspettereste di vedere postati gli Arcade Fire con The Wilderness Downtown. E certo. Ha sconvolto tutti, rocknrollas e non. E invece no!

La sigla di apertura è un capolavorone che è sembrato passare inosservato.
L'ultimo lavoro di una band che piace, sempre, da sempre.
Che entra dentro e scuote l'anima "come il vento freddo sulla funicolare di Bergen", come ha detto una volta qualcuno. Dicendo la verità.
Vi presento il nuovo disco dei Royksopp.
Vi presento il ritorno dell'autunno, del cielo grigio e delle giacche pesanti come i giorni  che verranno, come i pensieri che si affolleranno nella testa, come la nebbia che tutto avvolge mentre tutto intorno a noi tace, come l'aria rarefatta allineando risvegli dentro albe meccaniche.
Vi presento "Senior".

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